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Per non dimenticare


Siamo nel 2018 e molte persone non sanno nemmeno cosa significhi la parola genocidio (è lo sterminio di un’intera popolazione, come in questo caso, degli ebrei); come se questa parola non ci riguardasse affatto. Questa è una cosa molto brutta, perché durante la seconda guerra mondiale sono state uccisi milioni di ebrei e noi non ci curiamo nemmeno di informarci su quello che accadde meno di 100 anni fa.

Noi studenti, grazie alla nostra scuola e alle attività che essa ci propone, siamo informati sui fatti e, siccome comprendiamo la gravità di quanto è stato fatto, ci impegniamo a non dimenticare.

Oggi (24 gennaio) la nostra classe, insieme a tutte le altre, è andata a vedere uno spettacolo teatrale, inerente al tema della Shoah, che si è tenuto nel teatro Don Bosco. Questo spettacolo racconta la storia di una ragazza ebrea di nome Anna (non è Anna Frank), che grazie ai suoi genitori riuscì a scappare con il suo fratellino e la sua famiglia, prima che Hitler salisse al comando e che il nazismo prendesse piede. Durante la narrazione di questa storia, vengono lette parti di due libri:

  • Se questo è un uomo (Primo Levi), dove si racconta la storia di quest’uomo che viene messo in un campo di concentramento e che usa la memoria della letteratura per sopravvivere alla brutalità;

  • La storia di Giorgio, in cui si racconta la storia vera di un uomo che cerca in tutti i modi di aiutare gli ebrei che stavano soffrendo e grazie a lui se ne salvano quasi un milione.

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