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SCHINDLER'S LIST


Il 27 gennaio, come noi ben sappiamo, è il giorno in cui si ricordano i genocidi, di cui il più grave è avvenuto durante la seconda guerra mondiale, e la mia classe, ovvero la terza C, insieme alle nostre prof., ha deciso di approfondire il tema della Shoah attraverso la visione di un film, intitolato Schindler's list.

Si racconta di come un imprenditore tedesco (il signor Schindler, interpretato da Liam Neeson), realmente esistito, abbia messo a rischio la sua vita per la salvezza di molte altre vite di persone ebree; per questo egli nel 1963 è stato riconosciuto come "Uomo Giusto" dal governo israeliano.

"Schindler list", ovvero Lista di Schindler (intitolato così per le liste che lui aveva fatto scrivere con i nominativi di tutti gli ebrei che avrebbe salvato), è un film che è stato girato nel 1993 da Steven Spielberg, ed ha ricevuto ben 12 nomination agli Oscar e 7 Oscar.

Questo film è quasi interamente in bianco e nero, eccezion fatta per alcune scene volutamente girate a colori, fra cui la prima scena in cui si vedono le fiammelle di due candele che si stanno spegnendo, nello stesso modo in cui, simbolicamente verso la fine del film, altre due fiammelle riprendono colore, e la scena in bianco e nero in cui si vede chiaramente una bambina ebrea che cammina accanto ai tedeschi con indosso un giubbotto rosso.

Anche la scena finale del film è a colori, quando viene ripreso il momento in cui, alcuni anni dopo la morte di Oskar Schindler, gli “Ebrei di Schindler” (come vengono chiamati gli ebrei che lui riuscì a salvare), depositano dei sassi sulla tomba in cui è stato sepolto Schindler, che tuttora si trova a Gerusalemme. Tradizionalmente, infatti, gli ebrei non usano deporre fiori sulle tombe dei cari ma piccoli sassi.

Ambientato a Cracovia, poco dopo l’inizio della guerra (1939) questo film racconta appunto di come l’industriale Oskar Schindler salvò circa 1.200 ebrei, con il pretesto di farli lavorare nella sua fabbrica, spendendo molti soldi per corrompere gli ufficiali affinché gli dessero gli operai ebrei di cui lui aveva bisogno. All’inizio del film si nota come Schindler abbia una vita piena di agio e divertimento, tra balli, feste… e come fosse del tutto disinteressato a salvare le vite degli ebrei deportati, (dato che lui inizialmente voleva solo risparmiare sulla paga degli operai). Un ebreo a lui molto caro era Itzhak Stern, il suo fidato assistente e amico che gestiva la contabilità della fabbrica, ed è grazie a lui in particolare che Schindler deciderà di aiutare gli ebrei.

Durante tutta la durata del film ci sono moltissime scene che mostrano l’orrore della vita nei ghetti, anche se non dal punto di vista delle vittime deportate, ma da quello di una persona esterna che vede tutti gli orrori compiuti dai tedeschi, e che fa di tutto per porre fine a questi atti di profonda ingiustizia.

Una scena che fa capire quanto Schindler fosse buono e quanto tenesse alle vite dei suoi operai, è quella in cui Itzhak fa notare a Oskar che la loro fabbrica produceva bombe che non funzionavano, e che dalla loro vendita non avrebbero potuto trarre nessun guadagno e Schindler fa notare lui che sarebbe stato decisamente infelice se la sua fabbrica avesse prodotto armi funzionanti.

Una scena molto toccante che spesso fa commuovere gli spettatori, è una delle ultime, quando Oscar comunica agli ebrei che sarebbero presto stati liberati e che lui avrebbe dovuto andarsene per salvarsi la vita, perché ufficialmente membro del partito nazista, (cosa obbligatoria ai tedeschi ariani di quegli anni) anche se lui aveva salvato la vita di moltissime persone. Dopo questo annuncio, al momento di salutare Itzhak e gli altri e andarsene, diventa ad un tratto molto triste, e si vede praticamente distrutto dal dolore, mentre piange e si domanda perché non ha venduto la sua macchina e il suo anello, in modo da guadagnare altri soldi per poter salvare altre vite. E’ una scena molto profonda, perché lui, che aveva rischiato la sua vita per salvarne molte altre, è colto dal rimorso per non aver fatto di più, e invece ci sono molti altri che hanno collaborato all'omicidio di massa senza nessuno scrupolo e che non hanno ancora oggi nessun ripensamento, pur avendo tolto la vita a persone esattamente come loro, senza nessun motivo (ammesso e non concesso che possa esistere un motivo valido per togliere la vita ad un’altra persona).

In conclusione io consiglierei questo film a tutti i ragazzi dalla terza media e agli adolescenti ed adulti, perché anche se ci sono delle scene un po’ forti, vale la pena guardarlo, perché esorta a non dimenticare e a ricordare ciò che è successo, in modo che non si ripeta mai più.

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