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Una vita dolce amara

Questo mese abbiamo deciso di pubblicare un racconto scritto da una studentessa della nostra scuola.

Henry Blodget guardò l’orologio da polso: erano le due del mattino

– Non ci posso credere! Non è possibile! – gridò Henry.

C’erano ancora quei ragazzacci che andavano a rovinare le mura della sua vecchia villa, non sapendo che ci abitasse qualcuno.

Il giorno seguente Henry scese nel suo giardino: un posto dove non andava da più di 40 anni. Sì, perché il povero Henry era molto anziano, aveva ben 91 anni, ma lui stava benissimo. Quel giardino per lui era un posto pieno di gioie ma anche di dolori.

Henry si sedette su una panchina e iniziò a meditare su tutta la sua vita, insomma: come era arrivato a quel punto. Lui sapeva che non gli restava molto tempo da vivere, quindi aveva bisogno di schiarirsi un po’ le idee.

Allora Henry chiuse gli occhi e iniziò a ricordare: quando era giovane, Henry era un vero e proprio ragazzaccio, non gli interessava studiare, faceva persino parte di una gang. La sua vita era bella (almeno per lui). Ma andò ancora meglio quando incontrò Chiara, una ragazza meravigliosa. Fu un amore a prima vista. L’unico problema era che lei odiava i ragazzacci, quindi Henry cercò di farsi cacciare dalla gang. Però il capo gli disse che prima avrebbe dovuto fare un’altra cosa, ovvero portare lì Chiara e raccontarle tutta la verità su di lui. Se lei non lo avesse accettato, allora Henry sarebbe rimasto nella banda per tutto il resto della sua vita. Henry non aveva molta scelta, ma lui non lo poteva fare, non avrebbe dovuto dire tutta la verità “E se Chiara non lo avesse accettato per quello che era?”. La sera dopo andò dal capo a dirgli che non poteva fare una cosa del genere, non la poteva proprio fare, ma quando arrivò nel punto d’incontro non trovò nessuno. Ad Henry venne un brutto presentimento e decise di tornare a casa sua, ma la casa era in fiamme, quindi chiamò i pompieri, che spensero l’incendio, ma trovarono anche dei corpi senza vita che erano dei compagni della banda. Trovarono anche il corpo di una ragazza: quella ragazza era Chiara. Henry decise di seppellirla nel giardino e da quel giorno ogni volta che Henry si fosse sentito triste, una parte del giardino sarebbe appassita.

Ed eccoci di nuovo nel presente. Henry uscì dal giardino e prese una pietra piuttosto piatta e ci incise una dedica che diceva: Tu sei la mia vita, il mio scopo e la mia felicità.

Un giorno Henry si sentì male e morì vicino alla tomba della sua adorata Chiara. Ma prima di morire Henry ritrovò la felicità, e il giardino tornò verde come un tempo.

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